Oggi degli adolescenti mi hanno ricordato quanto potere ha il gruppo dei pari sui singoli individui. La trasgressione alle norme consensuali del gruppo, può comportare delle “sanzioni” a coloro che le deviano.
Nel racconto di questa mattina il comportamento trasgressivo coincideva con un comportamento di aiuto, di solidarietà per un altro adolescente e la sanzione era la derisione, l’esclusione da parte del gruppo anche dei ragazzi che decidevano di frequentare o difendere il più debole.
E’ difficile per questi ragazzi scegliere tra il rifiuto e i sensi di colpa. La pressione all’uniformità è forte, tanto quanto il peso della colpa. E’ difficile per loro anche chiedere consiglio e confrontarsi con gli adulti, perché hanno paura di non essere compresi o di essere giudicati. Cosa possiamo fare noi per non farli sentire incompresi o inadeguati? Dovremmo sempre sforzarci di comprendere il loro linguaggio e di trovarne uno nuovo da usare insieme, per sentirsi entrambi capaci di comunicare il proprio pensiero. Possiamo raccontargli come anche poche persone possono influenzare la maggioranza e cambiare le norme del gruppo, e che per fare questo ci vuole costanza e coraggio. Dobbiamo mostrargli come costruirsi una propria e unica personalità e come combattere per difenderla. Ma sopratutto dobbiamo sostenerli ogni giorno nei loro piccoli gesti coraggiosi e ricordargli che grazie a quei gesti si può diventare un adulto migliore.